Nelle parrocchie della diocesi di Vicenza, la costituzione e il funzionamento del Consiglio pastorale Unitario (CPU) è motivato dall’orientamento 11 della Nota Pastorale della Diocesi di Vicenza “Spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro” (2018), in cui si ribadisce “ “la scelta prioritaria di riunire più parrocchie in unità pastorale, come nuova modalità di annuncio del Vangelo, di celebrazione dei Sacramenti e di testimonianza della carità, e conseguentemente, come nuova forma ecclesiale”.
Il CPU è un gruppo di fedeli (presbiteri, diaconi, laici e consacrati) che, in rappresentanza e a servizio delle comunità cristiane che compongono l’unità pastorale, si impegna ad attuare la missione della Chiesa, comunità di fede, di culto, e di carità. Esso è un’espressione significativa della ministerialità nella chiesa, e costituisce il segno e lo strumento privilegiato per manifestare e vivere la comunione e la corresponsabilità all’interno dell’unità pastorale, fra presbiteri, diaconi, religiosi, laici, e fra i vari gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali. Le sue scelte si configurano come il risultato di un discernimento compiuto insieme, alla luce dello Spirito e con il contributo proprio di ogni persona e di ogni ministero ecclesiale , e che siano il più possibile in conformità al Vangelo e all’impegno della comunione. Per questo motivo, l’attività del CPU dovrà essere accompagnata e illuminata dalla preghiera e dall’ascolto della Parola di Dio.
Spetta al CPU formulare il programma pastorale dell’unità pastorale, definendone gli obbiettivi, le priorità, le attività, i mezzi da impiegare, e le modalità della verifica.
Tale impegno di programmazione riconosce comunque sempre il primato dell’iniziativa di Dio, e quindi si configura come:
Gli ambiti fondamentali della programmazione, da adattare alle diverse realtà locali, sono: l’evangelizzazione e la formazione alla fede, la vita liturgico-sacramentale, la promozione della comunione ecclesiale e dei ministeri, il servizio della carità e la condivisione verso i poveri, e il dialogo con il territorio.
In particolare è compito del CPU fissare i criteri e decidere le scelte di fondo circa l’amministrazione e l’uso dei beni e delle strutture delle parrocchie che la compongono, in spirito di povertà, di collaborazione e di condivisione.
Spetta quindi al CPU approvare il bilancio delle singole parrocchie, presentato dai rispettivi Consigli parrocchiali per gli affari economici (CPAE. V. Sinodo, nn.97-99, norme 23-26, 28; nn.141-142, norme 35-36; n.148, norma 38).
Quando il CPU affronta problemi di carattere amministrativo che interessano l’intera unità pastorale, siano invitati tutti i membri del CPAE delle singole parrocchie.
Sono membri di diritto del CPU:
Si propone pertanto di organizzare la pastorale secondo quattro ambiti.
A partire dalla propria specificità tutte le realtà pastorali dell’unità pastorale (persone, gruppi, associazioni e movimenti ecclesiali che svolgono un compito, un servizio o esprimono una responsabilità) si collocheranno dentro un ambito preciso.
Ogni ambito esprimerà con elezione interna da 2 a 4 persone che saranno componenti del CPU. Con questa modalità ci si aiuterà a superare la rappresentatività chiedendo agli eletti di saper esprimere una reale capacità di dialogo, comunione e competenza per e nel loro ambito. Essi dunque non rappresenteranno un gruppo ma una dimensione pastorale condivisa da più soggetti e contribuiranno a programmare e coordinare una pastorale di comunione.
Altri membri vengono eletti a suffragio universale in rappresentanza di tutta la comunità, essi si inseriscono in uno di questi ambiti a loro scelta.
A tutti gli eletti è chiesto di andare oltre alla semplice rappresentanza e di saper quindi esprimere una reale capacità di dialogo, comunione e competenza per e nel loro ambito.
Essi dunque non rappresenteranno un gruppo ma una dimensione pastorale condivisa da più soggetti e contribuiranno a programmare e coordinare una pastorale di comunione di tutta l’unità pastorale.
Una Presidenza eletta dal CPU e composta da: un Moderatore, un Segretario e da alcuni membri provenienti dal CPU, tra cui uno o due membri di ogni ambito.
Collabora con il Presidente nel preparare il calendario delle riunioni e l’ordine del giorno dei singoli incontri. Il presidente può avvalersi dell’aiuto della Presidenza per affrontare temi e casi di particolare urgenza, senza che ciò conduca a sminuire il ruolo del CPU.
Di solito si incontra in maniera alternata al Consiglio Pastorale Unitario
Il CPU rimane il primo e fondamentale segno e strumento della comunione e della corresponsabilità nell’unità pastorale, per cui è suo compito programmare la vita della parrocchia nei diversi aspetti. È invece compito proprio dei Gruppi Ministeriali animare e promuovere operativamente la vita comunitaria secondo gli orientamenti proposti dal CPU, esercitando anche una funzione propositiva nei confronti del CPU.
Il CPU è convocato dal Presidente possibilmente con ritmo bimestrale, secondo un calendario prefissato, e ogni qualvolta il Presidente lo ritenga necessario, tramite avviso sul bollettino parrocchiale dove può esserci anche l’odg.
La convocazione può essere richiesta anche da un quinto dei membri.
Le riunioni sono valide se è presente almeno la maggioranza relativa dei membri del CPU.
Oggetto della trattazione sono soltanto gli argomenti previsti nell’ ordine del giorno predisposto dalla Presidenza.
Singoli o gruppi possono presentare alla Presidenza la proposta di argomenti da inserire nell’ordine del giorno. In apertura di riunione, dopo un conveniente tempo di preghiera, un viene chiesta conferma della lettura del verbale della riunione precedente inviato con la convocazione.
I consiglieri possono chiedere rettifiche e chiarimenti, dopo di che il verbale viene approvato.
Ogni argomento viene presentato dal relatore incaricato.
Esaurita la discussione e la riflessione comune, in caso di necessità i consiglieri passano alla votazione su precisi quesiti attinenti l’argomento e formulati dal moderatore.
La maggioranza richiesta per la votazione è quella semplice, e gli assenti giustificati non vengono computati per la definizione del quorum necessario per la maggioranza assoluta.
Le persone presenti su invito non hanno diritto di voto.
È facoltà del Presidente chiedere la votazione con maggioranza qualificata (due terzi degli aventi diritto) al fine di salvaguardare la comunione operativa oppure su argomenti che ritiene particolarmente importanti per la vita dell’Unità pastorale.
La votazione ha luogo generalmente per alzata di mano.
In linea generale le riunioni del CPU sono aperte a tutti i fedeli, che volessero partecipare, ma senza diritto di intervento. In casi particolari il Presidente, sentito il parere della Presidenza, può chiedere che il dibattito si svolga a porte chiuse.
Il CPU si rinnova ogni quattro anni.
I membri che fanno parte del CPU a motivo dell’ufficio, decadono se lasciano tale incarico e vengono sostituiti da coloro che subentrano al loro posto. Dopo tre assenze ingiustificate, il membro decade automaticamente.
Chi rinuncia o è impossibilitato a continuare nell’incarico, viene sostituito dal membro non eletto con il maggior numero di voti.
In talune occasioni, può rendersi utile convocare i rappresentanti del CPU, i componenti del gruppo ministeriale o di un ambito e i membri del CPAE di una determinata parrocchia, per risolvere questioni locali.
Tale procedura può aiutare soprattutto nell’attuazione delle scelte unitarie, e non va usata in modo abituale, per non sovrapporre le responsabilità e per evitare l’accumulo dei compiti e delle riunioni.
Lo studio di particolari problemi o di singole iniziative può essere affidato ad un gruppo di lavoro comprendente anche persone esterne al CPU, coinvolgendo in primo luogo i gruppi ecclesiali impegnati in quel particolare aspetto della vita ecclesiale.
La condivisione pastorale stabile e organica che si sviluppa nelle unità pastorali, deve diventare progressivamente anche condivisione delle risorse e dei beni materiali.
Perciò in analogia con quanto stabilito dal Sinodo circa i rapporti fra CPU e CPAE e nel rispetto delle competenze dei singoli CPAE, almeno una volta all’anno va tenuto un incontro fra il consiglio unitario dell’unità pastorale e tutti i membri CPAE delle parrocchie dell’UP, allo scopo di:
Diocesi di Vicenza: letto, adattato e approvato, giugno 2018
Approvato CPU Unità Pastorale Val Liona, 5 aprile 2022